Diritto di Famiglia

La famiglia è un luogo sicuro fondato sui valori di amore, rispetto, fiducia e sostegno. Quando questi valori mutano e col tempo si dissolvono, si può ricorrere alla separazione o al divorzio.

Nella mia carriera da Avvocato ho seguito numerosi casi legati allo scioglimento delle famiglie e ho acquisito l’esperienza fondamentale per assistere il cliente con la massima cura e discrezione, soprattutto nei casi in cui sono coinvolti i minori e la loro tutela.

Nello specifico mi occupo di:

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«Per una persona non violenta tutto il mondo è la sua famiglia»
(Mahatma Gandhi)
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Separazioni e Divorzi

La separazione è l’istituto del Diritto di Famiglia attraverso il quale il matrimonio non viene sciolto, a differenza del divorzio, ma i suoi effetti vengono sospesi.

Il divorzio, invece, porta all’effettivo scioglimento del vincolo matrimoniale, sia dal punto di vista personale che patrimoniale.

Entrambi possono essere consensuali o giudiziali e sono diversi sia per i procedimenti necessari che per i tempi.

Nella separazione o nel divorzio consensuale i coniugi sono d’accordo su tutte le condizioni relative alla sospensione o cessazione del matrimonio.

Una volta che il Tribunale ha valutato eque tutte le condizioni previste, sia nei confronti dei due coniugi che degli eventuali figli, la procedura è conclusa. I tempi infatti sono molto brevi: da venti giorni a quattro mesi; e anche i costi si riducono notevolmente rispetto alla soluzione giudiziale.

La mia assistenza legale può essere fornita anche a entrambi i coniugi se la domanda viene fatta congiuntamente.

In alcuni casi è possibile richiedere la separazione o il divorzio consensuale senza il ricorso al Tribunale, ma attraverso la sola negoziazione assistita dall’Avvocato.

SEPARAZIONE O DIVORZIO GIUDIZIALE

Si ricorre alla separazione o al divorzio giudiziale quando i coniugi non sono riusciti ad accordarsi sulle questioni patrimoniali e personali e sull’affidamento dei figli. Anche uno solo dei due coniugi ha il diritto di fare richiesta al Tribunale, con l’assistenza dell’Avvocato, per il giudizio di sospensione o scioglimento del contratto matrimoniale. I tempi sono generalmente molto più lunghi rispetto alla scelta consensuale.

Affidamento minori

Il ruolo dell’Avvocato è fondamentale anche in tutti i casi in cui i soggetti da tutelare, oltre ai coniugi, siano i minori figli della coppia.

Nelle separazioni o nei divorzi aspetti fondamentali da considerare sono proprio i diritti dei figli e tutto ciò che riguarda la loro collocazione e il loro affidamento.

L’Affidamento del minore è il provvedimento con cui il Giudice stabilisce l’affidamento congiunto del figlio/dei figli a entrambi i genitori o l’affidamento esclusivo ad uno solo dei genitori, se nell'interesse del minore.

Si tratta di casi particolarmente delicati in cui le necessità e gli interessi del minore vengono posti in primo piano e che devono essere trattati con la massima scrupolosità per non turbarne il benessere, soprattutto nelle situazioni di conflitti tra i genitori.

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L’Affidamento dei figli nelle coppie di fatto

Come viene regolato l’affidamento dei figli nelle coppie di fatto? Cioè in quei rapporti famigliari in cui i figli sono nati fuori dal matrimonio da una coppia che convive stabilmente e l’abbia dichiarato all’Ufficio Anagrafe.

In sintesi, i figli delle coppie di fatto hanno gli stessi diritti dei figli di coppie sposate e godono di piena tutela senza nessuna distinzione. Perciò i due genitori non sposati possono fare ricorso al Tribunale di residenza per decidere dell’affidamento dei figli contestualmente alla cessazione della convivenza, così come avviene nelle separazioni e nei divorzi.

Cosa fare quando si subiscono maltrattamenti in famiglia

Ordini di protezione contro gli abusi

Quando all'interno del nucleo famigliare si verificano dei maltrattamenti nei confronti del coniuge o del convivente il Tribunale può emettere, dietro ricorso, un ordine di protezione per far cessare i comportamenti violenti e per allontanare dalla casa famigliare il coniuge colpevole.

Io in particolare mi occupo della consulenza legale alla donna vittima di abusi da parte del partner e l’accompagno nelle fasi di richiesta dell’ordine di protezione.

Si tratta di una misura di tipo cautelare emessa dal Tribunale quando si riconoscono comportamenti dannosi nei confronti del coniuge o della convivente. I maltrattamenti subiti dalla vittima possono essere di tipo sia fisico che psicologico, rivolti alla sua sopraffazione e sottomissione; violenze che portano la vittima a vivere in una costante situazione di pericolo e di malessere psicofisico.

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IN COSA CONSISTE UN ORDINE DI PROTEZIONE?

Con il decreto emesso dal Giudice, oltre all’allontanamento, possono essere previste anche altre misure cautelari come: il divieto avvicinarsi luogo di lavoro della vittima, al domicilio della famiglia d’origine o comunque a luoghi abitualmente frequentati dalla stessa;  l’appoggio dei servizi sociali o di associazioni che si occupano di tutelare le vittime di violenze domestiche; una misura che permetta alla vittima di potersi mantenere in modo autonomo, se necessario.

Azioni per il recupero delle somme non versate dall'ex coniuge a titolo di mantenimento sia in sede di separazione che di divorzio

Cosa fare quando l'ex coniuge non versa le somme dovute, sia in sede di separazione che di divorzio

Recupero arretrati degli assegni di mantenimento

Sia in caso di separazione che di divorzio, può essere riconosciuta una somma di denaro come contribuzione economica da parte di un coniuge all’altro o per il mantenimento dei figli.
Quando l’ex coniuge non versa l’assegno di mantenimento dovuto per un determinato periodo, più o meno lungo, posso mettere in atto delle azioni per il recupero delle somme.

La prima azione è quella di scrivere una lettere di diffida con la quale si intima all’ex coniuge di provvedere al versamento degli assegni arretrati.
Se entro il tempo indicato questo non avviene si procede con la notifica dell’atto di precetto e l’avvio dell’esecuzione forzata.

L’ ex coniuge avrà dieci giorni di tempo per il pagamento degli arretrati. In caso la situazione persista si potrà richiedere di procedere al pignoramento.

In sede di separazione o divorzio il Giudice stabilisce se uno dei coniugi ha diritto al mantenimento e la sentenza in questione rappresenta un titolo esecutivo: avere l’assegno di mantenimento è cioè un diritto.

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