violenza-indiscriminata-diserzione-esercito-nigeria

Protezione sussidiaria per violenza indiscriminata a cittadino nigeriano

Nel caso in esame il richiedente è proveniente dal Nigeria è nato nell’Edo State, ma la sua famiglia si è trasferita a Bompai, nel Kano State. In seguito ad un attentato di Boko di Haram i suoi genitori perdevano la vita ed egli, temendo la stessa sorte, lasciava il paese.

Il Giudice, dopo aver raccolto informazioni aggiornate attraverso i report di Amnesty International, ha affermato che in Nigeria sussiste una situazione che può essere qualificata, come definita dalla norma, di violenza indiscriminata in situazioni di conflitto armato interno.
Infatti, come riportato dal MAE, la situazione della sicurezza è descritta come estremamente precaria e caratterizzata da diffusi atti di criminalità nelle principali città; particolarmente indicate come zone a rischio sono la regione del delta del Niger, alcuni Stati del nord ove è presente ed attuale tanto il rischio di atti di terrorismo, sia di matrice islamista che separatista, quanto il rischio di violente sommosse di matrice etnico-religiosa, che hanno causato migliaia di vittime, inclusi donne e bambini; attentati hanno avuto luogo da parte del gruppo islamico Boko Haram, anche alla vigilia di Natale a Maiduguri nello Stato di Borno, nella periferia di Abuja e a Jos, e violenze diffuse, dirette in particolare contro le forze dell’ordine, si sono verificate successivamente anche nello Stato di Bauchi e recentemente (a gennaio di quest’anno) a Kano; violenze e disordini si sono verificati anche a seguito delle elezioni generali svoltesi nell’aprile 2011, le quali hanno causato vittime e sfollati temporanei; infine, la situazione della sicurezza è descritta come a rischio nella metropoli di Lagos e nella capitale Abuja. Questa situazione che ha interessato soprattutto il Nord della Nigeria (a prevalenza mussulmana), a causa degli attacchi del gruppo fondamentalista islamico Boko Haram contro le istituzioni governative e i cristiani del Nord, si sta estendendo anche al Sud (a prevalenza cristiana) interessato da disordini nella città di Benin City.

Il Tribunale di Cagliari ritiene che sussistano, in definitiva, i presupposti per il riconoscimento della protezione sussidiaria in favore del cittadino nigeriano ai sensi della suddetta previsione normativa, in ossequio al principio del non refoulment, non potendosi respingere alcuno in uno Stato in cui la sua vita sarebbe esposto a serio pericolo. Ciò a prescindere dalla posizione personale del richiedente.

Comments are closed.