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Status di rifugiato a cittadino nigeriano per discriminazione religiosa

Il Tribunale di Cagliari concede lo status di rifugiato politico ad un cittadino nigeriano.

Nel caso in esame, il ricorrente, proveniente dall’Edo State, ha riferito <di far parte di una delle famiglie più importanti il cui capostipite, suo padre, era un juju Priest. L’incarico spirituale ricoperto dal Juju Priest deve essere tramandato di padre in figlio, senza libertà di scelta, o meglio, qualora vi fosse un rifiuto questo non sarebbe privo di conseguenze negative. Ed infatti il richiedente, successore predestinato,  intende rifiutarsi di ricoprire tale veste sia perché convertito alla religione cristiana, sia perché si dissocia dai riti che, fino a poco tempo fa, comportavano anche sacrifici umani, specialmente di donne. Il suo rifiuto aveva comportato una serie di ripercussioni da parte della comunità del villaggio: veniva trattato come un estraneo dissociato al quale veniva anche impedito il diritto alla salute qualora ne avesse avuto bisogno>.

Osserva il Tribunale che <il racconto nell’ambito della cultura africana e segnatamente nigeriana, certamente deve ritenersi attendibile il vissuto narrato dal richiedente, stanti le credenze e le religioni che, praticamente, dominano nella società di questi luoghi> … ed inoltre <i fatti appaiono finanche documentalmente comprovati dal verbale di querela che il richiedente ha sporto presso la polizia dell’Edo State in riferimento alle ripercussioni che stava subendo dagli abitanti del suo villaggio: in tale verbale viene dato atto di quanto denunziato dal ricorrente e dell’intenzione della polizia di approfondire le indagini>.

Ritiene il Giudice che, superato il cd. vaglio di credibilità, il richiedente abbia subito atti di persecuzione per motivi religiosi, in quanto cristiano, da parte di soggetto ascrivibili ad una rito JUJU, e cioè alla stessa setta che notoriamente realizza atti di pressione verso chi come l’O.  si rifiuti di associarsi.

Pertanto si configura, nel suo racconto, uno dei motivi di persecuzione e discriminazione previsti agli art. 7 e 8 D. Lgs n. 251/2007.

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